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Sul  mensile di marzo 2012 “Resto di Sasso” è riportato un trionfale comunicato stampa nel quale si legge: “…(omissis)…Raccolta differenziata (a Sasso Marconi, n.d.r) oltre il 76% con massa totale dei rifiuti ridotta in un anno del 12%…(omissis)… Il modello di raccolta “porta a porta” funziona…(omissis)…”

Leggere questo e pensare che a Casalecchio siamo al 40% di differenziazione dei rifiuti c’è di che sentirsi umiliati.

Ma se invece di tracannare quanto furbescamente propinatoci, osservassimo gli eventi e ci ponessimo qualche pertinente domanda ecco che il trionfalismo di Sasso cambierebbe sembianza.

Avevamo già evidenziato (1° articolo pubblicato) come il salto dal 47% del 2008 al 40% del 2010 nella differenziazione dei rifiuti, necessitasse di maggiore attenzione da parte degli amministratori di Casalecchio e non potesse essere liquidato semplicemente come un comportamento negletto dei cittadini; nello stesso modo riteniamo che oltre 1000 tonnellate di rifiuti scomparse, in un solo anno, di nella raccolta a Sasso richiederebbe una scrupolosa analisi del/dei perché, al posto di gongolanti comunicati stampa.

Nessuno dubita che nel corso dell’ultimo anno, sul territorio di Sasso siano state raccolte 1000 tonnellate di rifiuti in meno, ma la scomparsa del 12% del monte rifiuti è decisamente troppo, anche in presenza di congiuntura economica negativa.

E’ probabile che nessuno si senta in dovere di dare spiegazioni in quanto sarebbe troppo imbarazzante farlo o perché le risposte sono talmente scontate da risultare superflue.

Le possibili risposte che posso ipotizzare, per rifiuti prodotti e non conferiti alla raccolta nei territori di pertinenza, sono solo tre:

v  qualcuno ruba parte dei rifiuti (a qual fine?);

v  i rifiuti prodotti vengono abbandonati in luoghi non idonei (perché?);

v  i rifiuti prodotti vengono conferiti nei cassonetti dei Comuni che ancora effettuano la raccolta per strada.

Qualunque sia l’ipotesi giusta, è indispensabile cercare di capire cosa genera questi comportamenti scorretti per dare una soluzione vera al problema.

Sarà un caso, ma nella settimana che ha preceduto la Pasqua, passando lungo il nuovo tracciato della Porrettana, ho notato che tutte le piazzole di sosta erano ingombre di 10-12 sacchi neri di rifiuti (in una c’era anche un copertone). A ciò si aggiunga che non è infrequente notare a Casalecchio (come a Zola), auto che si fermano in prossimità dei cassonetti e scaricano rifiuti. Può essere che i cittadini dei due Comuni siano talmente pigri (o raffinati nel portamento) tanto da utilizzare le auto per portare i rifiuti dall’abitazione ai cassonetti, ma non credo che questo sia il vero.

A fronte di queste banali osservazioni della realtà gli amministratori di Hera e dei Comuni pensano di risolvere tutto eliminando i cassonetti?

Sono sempre stato convinto che il compito di un amministratore comunale (Sindaco in primis!) fosse quello di dare alla Comunità amministrata i migliori servizi a fronte del minor costo possibile, ma devo ricredermi, infatti a Casalecchio si sta pensando di realizzare un servizio di raccolta dei rifiuti

  • militarizzato:

–        guai a  sbagliare la serata di ostensione del pertinente rifiuto,

–        guai a non tenere gelosamente custodito ogni singolo rifiuto,

–        i sacchi distribuiti saranno provvisti di microchip, con registrazione del nominativo a cui vengono consegnati,

  • con drastico peggioramento dell’aspetto igienico,
  • con aumento della tassa del rusco.

Che è come dire: peggioriamo decisamente il servizio ai cittadini a fronte di maggiori spese per i cittadini stessi.

…Se questa è buona amministrazione…

Romano Stefanelli

Lista Civica CASALECCHIO di Reno